Congressi e meeting possono ripartire dal primo settembre.
Il nuovo Dpcm ha decretato infatti la riapertura nazionale di eventi, spettacoli, manifestazioni sportive, congressi e manifestazioni fieristiche, proprio a partire dal mese di settembre, e dal 9 agosto le attività di preparazione delle manifestazioni fieristiche purché in assenza di pubblico.
Con il Dpcm del 7 agosto decade poi la sospensione prevista nel Dpcm del 17 maggio dei congressi nei quali è coinvolto il personale sanitario dando così la ripresa anche della formazione medico-scientifica in presenza.
La riapertura avverrà secondo i protocolli stabiliti nelle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative” approvata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome”. I protocolli non prevedono limiti al numero di partecipanti purché sia garantito il distanziamento interpersonale.
Il comparto della meeting industry dispone così finalmente della data, a lungo attesa, dalla quale ripartire per la programmazione di congressi ed eventi, anche a livello nazionale, dopo che numerose Regioni avevano già permesso l’organizzazione di eventi territorialmente, ma soprattutto dopo il lunghissimo “lockdown” del settore dovuto all’emergenza Covid-19 durato circa 6 mesi.
La data di riapertura da così ossigeno a un settore rimasto completamente fermo che genera un indotto di 64,7 miliardi di euro con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro/anno (l’Italia rappresenta la sesta nazione al mondo per impatto economico generato dal settore degli eventi e dei congressi) e che impiega 569 mila addetti. Un settore trainante del turismo, che assicura l’occupazione alberghiera anche in bassa stagione, che promuove all’estero l’immagine dell’Italia e che coinvolge un’intera filiera (alberghi, centri congressi, agenzie organizzatrici, aziende di trasporti, società di catering e di servizi tecnici).
“Il recente Dpcm sarà una vera boccata di ossigeno per l’industria dei congressi e degli eventi”, commenta la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. “Per mesi la nostra associazione ha dialogato con le istituzioni chiedendo una data certa di riapertura, elemento fondamentale per la ripresa di un comparto che si basa sulla programmazione. Le nostre imprese dovranno affrontare un anno difficile e pieno di incognite ma, finalmente, possono tornare a lavorare. E possono farlo anche i provider ECM, cioè i soggetti pubblici e privati accreditati a presentare e fornire eventi di Educazione Continua in Medicina-ECM, cioè i congressi e i seminari con i quali i professionisti della salute si mantengono aggiornati per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze del Servizio sanitario e al proprio sviluppo professionale”.
Fonte: meetingecongressi.com